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Siamo nati per la libertà di "essere" al di la delle mode e di coloro che credono di aver monopolizzato la Cultura e la Tradizione Marziale Italiana. La nostra Spada non è uno strumento ma una nostra Compagna sulla Via dell'Arte Nostra che porta verso la Tradizione Marziale e Spirituale Occidentale.

E' molto più semplice scrivere chi NON siamo e quale NON è la nostra Via. Basta frequentare una festa medievale o visitare qualche sito su Internet per capire e distinguerci da chi fa solo spettacoli ( e di più non può essere ... ). Alcuni di questi, si sono eletti "Scuole di Scherma" ma noi crediamo che l'Arte nostra sia qualcosa in più che darsi qualche colpo di spada come se si avesse in mano una sbarra di ferro.

Non siamo neanche quelli che sottolineano quanti iscritti hanno o l'elenco delle loro sedi, forse per esorcizzare un latente complesso di inferiorità.

Non siamo mai certi di quello che sappiamo ed il dubbio è la molla ... la spinta a migliorare. Crediamo che lo studio e l'interscambio possano solo favorire la ricerca di una Via Guerriera e Spirituale che ci appartiene e che abbiamo perso nei secoli passati.

La nostra Arte si pratica per gioco, per sviluppare la conoscenza, la curiosità e lo spirito indagatore.

Per percorrere i sentieri della Scienza e della Tradizione, per migliorarsi e per evolversi su di un percorso vitale ed armonico che porti ad una più completa conoscenza e consapevolezza di se stessi, della realtà vera e del mondo che ci circonda.

Come scrisse il Magistro Antonio Manciolino da Bologna, la Scrimia si pratica anche per conservare la vita e ciò è essenziale.

Tra Fratelli, crediamo che, qualunque sia il livello tecnico raggiunto e l'abilità schermistica o marziale di uno schermitore, Egli deve essere sempre consapevole che la nostra Via chiede sacrificio e passione, sorrette da un animo nobile - virile e marziale per essere contemporaneamente un Guerriero, un Nobile cavaliere e, soprattutto, un Uomo la cui Forza è il centro di se stesso.

dei solitari, degli irriducibili e dei liberi si riuniscono dunque, non come in un rifugio o nel luogo di una fuga più o meno mistica, ma come in un posto di resistenza, di combattimento e di realismo superiore. Più che programmi o indirizzi, vie: espressioni varie dell'unica Tradizione che, nella pluralità delle realizzazioni, tende non a formare, ma a riunire individui, non in eguaglianza di credo, ma in eguaglianza di dignità.
J.Evola