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Le motivazioni che inducono ad avvicinarsi alle arti marziali vanno ricercate nel mito, nella legenda, nella storia e, soprattutto, nell'immagine che l'individuo ha dell'attività scelta.

Per altri, più che l'apprendimento di una qualche tecnica speciale di combattimento, è l'aspetto filosofico che in alcuni casi diventa la parte predominante che lo attrae.

Ma le ragioni filosofiche, marziali ed atletiche sono spesso filtrate ed attenuate dai condizionamenti della vita quotidiana, dai legami sociali e religiosi, dal tipo di vita condotto, dall'ambiente scolastico, lavorativo o domestico e tutti questi fattori hanno un profondo impatto sull'atteggiamento, la volontà di sostenere i ritmi di allenamento e sulla competizione.

Le Arti Marziali Occidentali sono parte integrante del nostro modo di essere. Noi portiamo i fattori ereditari di queste tecniche marziali nei nostri geni essendo nate nel nostro Paese e sono parte della nostra storia.

L'apprendimento della Tradizione Spirituale Guerriera richiede un atteggiamento più vicino alla nostra mentalità ed ai nostri credo filosofici di quanto sia per le arti marziali di origine orientale. Sicuramente, la Tradizione Marziale Italiana ha molti fattori positivi da offrire a chi vi si avvicina favorito da un ambiente e da condizioni ottimali. In particolare questo percorso Marziale e Filosofico offre:

  • Una filosofia ed uno stile di vita.

  • Un'etica solida e scevra dai condizionamenti consumistici

  • L'acquisizione e la conferma della fiducia in se stessi

  • Il concetto e la consapevolezza di se stessi

  • Lo sviluppo dell'autodisciplina

  • L'opportunità di frequentare un ambiente composto da persone con gli stessi interessi

  • Una forma fisica eccellente

  • L'occasione di perfezionare le abilità psico-motorie particolarmente trascurate dalla società moderna

  • La costante verifica e consapevolezza di se stessi

  • Lo spirito di competizione in modo sano e sportivo

  • La parte ludica, il divertimento, la capacità di lasciare venire a galla la nostra parte di bambino che dorme in noi

Lo stile tradizionale di insegnamento delle arti marziali in genere va di pari passo con lo sviluppo psicologico e spirituale dell'allievo. Purtroppo, negli ultimi anni abbiamo assistito una forma di riduzione in termini commerciali dei valori legati alle attività sportive ed anche le arti marziali, nonostante la presenza di una forte spiritualità, hanno risentito di questa influenza negativa. Le tecniche di marketing sono entrate anche nel mondo dello sport ed attraverso l'offerta di prodotti che possono incrementare in modo artificioso le prestazioni sportive hanno creato l'illusione che la parte tecnica prevalga su quella psicologica, mentale e fisica. Anche gli sportivi non coinvolti nell'attività agonistica sono rimasti condizionati da tali attività tese solo a commercializzare dei prodotti ed anzi, rappresentano il numero maggiore di consumatori e la parte più sensibile alle "offerte" commerciali di incremento artificioso delle proprie prestazioni.

Sono pochi i praticanti di arti marziali che possono negare l'evidente importanza che un "corretto stato mentale" è il requisito prioritario per raggiungere delle prestazioni ottimali con l'allenamento ed incrementare le proprie abilità di combattimento.

Spesso i nostri insuccessi derivano solo da una totale mancanza di cultura e preparazione psicologica. Anche per questo, siamo contrari a chi si improvvisa "Istituto di Scherma" o "Scuola di Arti Marziali" senza avere la necessaria preparazione didattica che permetta di conoscere il giusto percorso per "comunicare" l'insegnamento ai propri allievi.

Non sempre colui che conosce meglio le tecniche di combattimento è contemporaneamente un buon istruttore od insegnante. Non sempre un Istituto di Arti Marziali o di Scherma ha all'interno di se l'etica e la conoscenza intesa come "traduzione dell'esperienza" per trasmettere all'allievo un paniere di conoscenze psico-fisiche e filosofiche.

Questi concetti sono la ricchezza nostra e dei nostri allievi e ci permettono di ricercare sempre la strada migliore per comunicare e trasmettere una "conoscenza tradotta dall'esperienza" ponendoci con umiltà nella posizione di interscambiare cultura ed informazioni da altri se le nostre si rivelano insufficienti.